Ogni disordine è disordine controllato, trapunto d'intervalli riservati alla vendita di a...

L'animale morente, Philip Roth

Spetta all'individuo, e al gruppo di individui, trasformare il brutto in bello

Tom Hodgkinson, La libertà come stile di vita

Scrivere significa riscrivere

Albert Camus

I suoi occhi gialli hanno lasciato una sola fessura per gettarvi le monete della notte

Ode al gatto, Pablo Neruda

Non avrebbe saputo spiegarla, era una pena che superava il suo livello d'istruzione

Céline, Viaggio al termine della notte

È difficile spiegare - in quel gioco delle sedie - perché alla fine si fossero fermati l...

Zadie Smith, NW

E intanto la triste verità era che non tutti potevano essere straordinari, non tutti pote...

Jonathan Franzen, Le Correzioni

Gusto

Intelligenza emotiva

Non aveva mai dato una soddisfazione alla madre, quando abitava ancora dai suoi; mentre ora toccava alla sua ragazza. Nessuna delle due, però, si era ancora arresa; continuavano a chiedergli: «Ti piace?». Ma quella sera – perché anche lui era dotato di una certa sensibilità, sebbene contro ogni evidenza -, pur non di rispondere: «Normale», come aveva sempre fatto, disse: «Buono, ma non bagnare troppo i savoiardi di caffè la prossima volta. Devono essere leggermente più duri per sentirli in bocca; è l’unica parte del tiramisù che bisogna avvertire sotto i denti. Hai presente quando tenevi fuori dal frigo il Cucciolone? E appena gli davi un morso non era la consistenza del gelato, ma il biscotto al malto che si era ammorbidito a farti felice? Ecco: così, intendo. Il mascarpone è delizioso. L’hai comprato? Lo zucchero addormenta leggermente la lingua. Devo ammettere che è quasi venuto come quello di mia madre».
Sia ben chiaro: la sua intelligenza emotiva, al netto degli sforzi compiuti quella sera, era ancora da affinare.

Francesco Montori

Chiunque potrà scrivere e rendere visibile il proprio esercizio, dopo aver lasciato l'indirizzo email.

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