La ragazza e la lacrima

Boulevard Voltaire
Quando si sollevò in piedi, ebbi dapprima l’impulso di scaraventarla per terra. Stavano scappando tutti. Nessuno era più in sé. Follia e folla non sono una semplice allitterazione; è la paura a scegliere la musica e a dare rima ai versi. Ma dopo quell’impulso iniziale, mi bloccai; e solo ieri ho capito il perché. Per la prima volta vidi gli elementi di un volto aprirsi totalmente al mio. Non c’era la minima angoscia o aggressività; se mai ci fosse stata comprensione di qualcosa, era che l’ultima immagine impressa negli occhi di quella ragazza sarei stato io. Quel volto pienamente accessibile era lo stesso di pochi minuti dopo. Sembrava che le stesse scendendo una lacrima, quando la vidi riversa sulla pista dopo che l’avevano colpita.
Fino a quella sera, non avevo compreso appieno una semplice e terribile verità: quanto la bellezza e l’innocenza cerchino la fine più tragica e insensata per mostrarsi pienamente.
Se non avete altro da chiedermi, preferirei terminare qui.
Francesco Montori